Giovanni Battista Cirri Sei trii per violino, viola e violoncello concertanti op. 18 a cura di Simone Laghi
(Musica strumentale, 24)
29,7 x 21 cm; XVIII, 94 pp. Introduzione e apparato critico in italiano e inglese
Virtuoso violoncellista e raffinato autore di musica da camera, Giovanni Battista Cirri (Forlì, 1724–1808) fu una figura di primo piano nella vita musicale europea del tardo Settecento. Dopo gli esordi in Italia e una brillante carriera internazionale che lo portò a Parigi e a Londra, dove collaborò con Johann Christian Bach e Carl Friedrich Abel, Cirri tornò nella sua città natale come maestro di cappella. I Sei trii per violino, viola e violoncello concertanti op. 18, pubblicati a Venezia da Antonio Zatta nel 1784, rappresentano un contributo originale a un genere raro ma prezioso: il trio d’archi classico. Accanto alla scrittura brillante per il violoncello, suo strumento d’elezione, Cirri offre un dialogo equilibrato e vivace tra i tre strumenti, con momenti di lirismo e invenzione ritmica che guardano tanto alla tradizione italiana quanto al gusto europeo del tempo. Questa nuova edizione critica restituisce al pubblico un’opera di grande eleganza formale e ricchezza espressiva, testimonianza dell’arte di un musicista capace di coniugare virtuosismo e sensibilità cameristica.
Simone Laghi, attivo sia come ricercatore sia come esecutore, è docente in ruolo di Storia della Musica presso il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Dopo il Diploma di Secondo Livello in Discipline Musicali al Conservatorio “B. Maderna”, con studi di viola, violino e violino barocco, ha proseguito la formazione con il Bachelor in Violino Barocco al Conservatorio di Amsterdam, nella classe di Lucy Van Dael, e lo studio della musica antica sotto la guida di Stefano Marcocchi. Nel 2017 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Music Performance presso l’Università di Cardiff (Regno Unito), con una tesi dedicata alle prassi esecutive della repertorio italiano per quartetto d’archi nella seconda metà del Settecento. Parallelamente alla carriera accademica, ha collaborato con ensemble di rilievo internazionale, tra cui Europa Galante, Arte dell’Arco, Accademia degli Astrusi, Academia Montis Regalis, Orchestra del Collegio Ghislieri e I Barocchisti. La sua attività di ricerca è incentrata sulla riscoperta e valorizzazione del repertorio cameristico settecentesco italiano, con particolare attenzione all’evoluzione del quartetto d’archi. Ha curato edizioni critiche di opere di Pietro Nardini, Georg Philipp Telemann, Ferdinando Bertoni (in collaborazione con Paola Visconti) e Bartolomeo Campagnoli. I suoi contributi sono stati pubblicati in riviste specializzate come Ad Parnassum, Eighteenth Century Music ed Early Music Performer. La sua esperienza coniuga competenze musicologiche, attività editoriale e pratica strumentale, con l’obiettivo di costruire un ponte tra la ricerca storica e l’esecuzione musicale, promuovendo un approccio consapevole e informato al repertorio del XVIII secolo.
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